Frontespizio

Le conclusioni provvisorie sono come i massi che ci consentono di attraversare un piccolo fiume: saltiamo dall'una all'altra, e possiamo farlo di volta in volta solo perché i "massi" precedenti ci hanno portato a quel punto.

«Che cosa rimane del pensiero critico, se rinuncia alla tentazione di aggrapparsi a schemi mentali, a retoriche e ad apparati argomentativi prefabbricati e di sicuro effetto scenico (manicheismo, messianismo, settarismo, complottismo, moralismo e simili...)? Non perde forse la sua capacità di attrarre l'attenzione dell'uditorio distratto facendogli sentire il suono delle unghie che graffiano la superficie delle cose?» può domandarsi qualcuno.
No, al pensiero critico non servono “scene madri” né “effetti speciali”; anzi, quanto più si dimostra capace di farne a meno, tanto più riesce a far comprendere la fondatezza e l'urgenza dei propri interrogativi. (In my humble opinion, of course!)

domenica 31 marzo 2013

Idee che rimbalzano per il mondo: il progetto di riforma costituzionale islandese. Un commento con suggestioni e proposte


La notizia della riforma costituzionale islandese ha attraversato come una meteora il cielo della nostra informazione ed è poi scomparsa rapidamente dietro l'orizzonte; eppure si tratta di una questione importante.

[Per approfondire, leggere i documenti di séguito linkati: link I (su “La Stampa.it”), link II (su “Treccani.it”), link III (su “Il cambiamento.it”), link IV (su “iMille.org”)]

L'esperimento di riforma che si è tentato nell'isola nordica non ha precedenti, come molti commentatori hanno sottolineato, e per vari motivi.

Innanzitutto, forse per la prima volta la rabbia popolare – una rabbia non ciecamente devastante ma capace di esercitare raziocinio – ha imposto lì alle istituzioni l'accettazione di un principio fino a quel momento eluso o negato: le decisioni dei governi e dei governanti, che producono risultati disastrosi in termini sociali ed economici, non possono rimanere senza conseguenze sul piano delle responsabilità personali. Chi esercita la sovranità “in nome, per conto e per il bene del popolo” insomma non è immune da colpe per gli atti che compie, proprio perché agisce in nome della collettività e se la danneggia deve render conto (anche in sede giurisdizionale, se necessario) del danno causatole.

giovedì 14 marzo 2013

No, il 100 per cento è fuori discussione per chiunque. Pensieri ad alta voce sulle speranze del (e nei confronti del) M5S


Pare che in un'intervista a Time Beppe Grillo abbia affermato, tra l'altro, che il suo Movimento punta al «100 per cento del Parlamento» [«We want 100% of Parliament, not 20% or 25% or 30%»] e che nel momento in cui il Movimento 5 Stelle «otterrà il 100% e i cittadini saranno diventati lo Stato, il Movimento non avrà più bisogno di esistere» [«When the movement gets to 100% when the citizens become the state, the movement will no longer need to exist»].

[Qui il testo originale e completo dell'intervista]

Tutto chiaro? Secondo me, non del tutto; o meglio, affermazioni come quelle riportate devono essere attentamente analizzate ed è necessario capire bene quali implicazioni potrebbero avere.

mercoledì 6 marzo 2013

Proviamo un nuovo gioco: "Anche tu economista!" (Attenzione: si tratta di ironia)

Ormai i tempi sono maturi. Forse grazie alle “meraviglie” dell'informatica e a qualche algoritmo sapientemente elaborato, un giorno sarà possibile lanciare un grande gioco di simulazione su vasta scala: “Anche tu economista!”
 
Il lancio pubblicitario del gioco dirà più o meno così: 


martedì 5 marzo 2013

Un nuovo (possibile) alibi alla moda: "Ignobili, mi hanno decontestualizzato!"

Un nuovo alibi sta prendendo piede: “Hai/hanno decontestualizzato le mie affermazioni”.

Ora, è vero che in vari casi estrapolare una frase da un discorso o da un ragionamento più ampio può stravolgere il senso di quella frase, e che spesso questa operazione di “estrapolazione” è effettuata in perfetta malafede da persone malevole o affette da una qualche forma di fanatismo.


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